Trucco permanente, semipermanente, cromatico, pigmentazione intradermica, micropigmentazione e cosmetici permanenti: quanta confusione!

Non ti preoccupare, tutti questi nomi indicano la stessa cosa: una forma di tatuaggio cosmetico che utilizza aghi e macchinari per impiantare coloranti o pigmenti nella pelle, con l’obiettivo di migliorare le caratteristiche del viso.

Il trucco permanente è molto diffuso in tutto il mondo, basta fare una rapida ricerca su Instagram per capire la portata di questo fenomeno: l’hashtag #permanentmakeup al momento conta quasi 8 milioni di post!

Il vantaggio di questo trattamento è che non richiede tempo per essere realizzato la mattina e tantomeno per essere struccato la sera e può essere la soluzione ideale anche per coloro che soffrono di allergia ai cosmetici. In genere il trucco permanente viene realizzato per dare maggiore rilievo agli occhi effettuando una linea di eyeliner, per perfezionare le sopracciglia e per offrire un contorno labbra più definito e marcato. In altri casi (come in presenza di alopecia) si può procedere alla pigmentazione del cuoio capelluto, la cosiddetta tricopigmentazione, utilizzata per disegnare i capelli colmando le aree dove questi hanno smesso di crescere, in cui i capelli “finti” si fondono alla perfezione con quelli veri. In ambito paramedicale la dermopigmentazione è un ottimo alleato per la ricostruzione dell’areola mammaria (in seguito a interventi al seno), per mascherare cicatrici, vitiligine o correggere imperfezioni. 

Oltre al trucco permanente (e ai suoi numerosi sinonimi) avrai sicuramente sentito parlare anche di microblading, un’altra procedura, utilizzata sulle sopracciglia (ma non solo), per migliorare e rimodellare l’aspetto, in termini di forma e colore.

Trucco permanente e microblading fanno entrambi parte del settore dermopigmentazione: tecnica che consiste nell’inserimento di colore sottopelle mediante strumenti da taglio o con aghi, con l’intento di farli durare a lungo nel tempo.

Analogie tra trucco permanente e microblading

Le due procedure vengono accostate e confuse in quanto presentano diversi tratti in comune: entrambe prevedono l’inserimento di pigmenti anallergici; sono trattamenti semipermanenti e richiedono prima o dopo dei ritocchi (i pigmenti utilizzati sono organici, a base minerale e quindi riassorbibili, vengono quindi eliminati grazie al naturale processo di rigenerazione cutanea); necessitano di una prima fase di marcatura e una fase di rinforzo (da effettuare a circa 50 giorni dalla prima seduta).

Anche le principali zone di intervento (labbra, occhi, sopracciglia) sono comuni sia a trucco permanente che a microblading: bisogna quindi sfatare il mito che il microblading possa essere effettuato solo sulle sopracciglia! Un altro aspetto che si pensa differenzi le due tecniche è il lasso di tempo in cui possiamo osservare gli effetti: anche in questo caso dobbiamo smentire una convinzione che risulta “dura a morire”. La durata delle due procedure infatti, è la stessa in quanto si utilizzano gli stessi pigmenti (questo è quindi un aspetto correlato ad altri fattori che vedremo più avanti). 

È bene sottolineare che, per ottenere un risultato soddisfacente, bisogna sempre rivolgersi a dei centri specializzati che utilizzano materie prime e strumenti a norma di legge, con certificati di conformità e dichiarazione di atossicità. Di fondamentale importanza è anche la consulenza preliminare con l’operatore che si occupa di dermopigmentazione: solitamente si tratta di un visagista, un professionista in grado di consigliare al meglio come intervenire sul viso per ottenere un effetto naturale e armonioso.

Differenze tra trucco permanente e microblading

A questo punto starai pensando che non esistono differenze tra i due trattamenti! Ovviamente ci sono,  anche se sono differenze di natura “tecnica”.

In primo luogo gli strumenti utilizzati sono diversi: nel microblading si procede con un tool manuale, costituito da una lama, che taglia la pelle in due lembi nei quali si inserisce il pigmento colorato. Nel trucco permanente si utilizza un dermografo, un macchinario elettrico simile a quello utilizzato per il tatuaggio artistico, che con un movimento sussultorio permette all’ago di entrare e uscire dalla pelle, rilasciando il colore. Da queste differenze nell’esecuzione del trattamento deriva anche una diversità nel processo di cicatrizzazione (per come viene eseguito, il microblading presenta la possibilità di lasciare delle cicatrici e proprio per questo aspetto viene sconsigliato a chi ha una tipologia di pelle considerata grassa).

Ora che abbiamo fatto un po’ di chiarezza e capito quali sono le differenze tra trucco permanente e microblading sei curiosa di provare qualche trattamento?

Puoi trovare i servizi di permanent make up in centro a Cagliari, presso l’istituto Dermamente: i servizi sono eseguiti dalla titolare Melinda Lunesu, che si definisce “affascinata da tutto ciò che richiede estrema precisione”.

Per richiedere informazioni o una consulenza puoi contattarla al numero 3296726635.

A presto!