Trucco permanente: l’importanza dei pigmenti di qualità

Quante volte ti è capitato di vedere un tatuaggio dalle tinte verdi o bluastre, con contorni imprecisi? Sicuramente tantissime: è un processo inevitabile che capita, con il passare del tempo, a qualsiasi tatuaggio fatto con l’inchiostro permanente. 

Ecco perché il trucco permanente è un trattamento a lunga durata ma non definitivo, in cui si preferisce utilizzare pigmenti che siano assorbibili dall’organismo: queste particolari colorazioni sono create per sparire gradualmente grazie al processo di fagocitosi (la capacità delle cellule di ingerire materiali estranei e di distruggerli). 

Il riassorbimento deve ovviamente avvenire senza conseguenze per l’organismo, per questo la scelta ricade su pigmenti di qualità, che siano atossici e anallergici. 

Com’è fatto un pigmento di qualità?

All’esterno

Il buon pigmento di deve riconoscere da subito, già dall’involucro che lo contiene. Anche un non addetto ai lavori deve essere in gradi di capire di cosa si tratta: nella confezione infatti deve essere riportata (nella lingua del paese in cui il prodotto è commerciato) la dicitura colore o pigmento ad uso professionale per uso dermopigmentazione o trucco permanente.

Nella confezione deve comparire inoltre la lista degli ingredienti con la nomenclatura internazionale, l’INCI. Varie risoluzioni del Consiglio europeo hanno stabilito quali sostanze non devono essere utilizzate o la soglia massima tollerata all’interno dei pigmenti.  All’interno dell’involucro deve esserci un bugiardino che indichi la garanzia, il modo d’uso e di conservazione, le controindicazioni e il nome del produttore. 

Il pigmento non può assolutamente trovarsi all’interno di un contenitore semplice (come un flacone di plastica): secondo la regolazione comunitaria deve essere inserito in una confezione particolare, che scongiuri il rischio di contaminazione batterica. Il formato ideale sarebbe quello in dosi da 1 – 3 ml monouso. 

All’interno

Abbiamo visto come dev’essere un pigmento “dall’esterno”, ma la composizione interna com’è?

Anche per quanto riguarda le sostanze di cui è fatto un pigmento ci sono dei parametri da rispettare, parametri che sono stabiliti dalle legge e che sono garanzia di sicurezza nei confronti di chi si sottopone ai trattamenti di trucco permanente. Esistono due tipologie di pigmenti: organici e inorganici

I pigmenti organici a loro volta si distinguono in naturali e sintetici. I primi sono ottenuti da una molecola estratta da un minerale, una pianta o una sorgente animale, presente in natura. Queste colorazioni non rendono al meglio in termini di tonalità e spesso sono causa di reazioni allergiche. I pigmenti sintetici vengono usati nel settore farmaceutico e risultano quindi migliori da un punto di vista di nuance e intolleranze: il rischio di reazioni allergiche è infatti praticamente nullo. 

I pigmenti inorganici sono quelli che non hanno al loro interno sostanze come ferro, nichel e cromo e scongiurano l’eventualità di reazioni avverse.

Per il trucco permanente si utilizzano colorazioni che sono un mix di sostanze organiche e inorganiche: un pigmento organico al 100% non contiene metalli ma potrebbe avere ammine aromatiche (composti organici contenenti azoto) o idrocarburi. Al contempo un pigmento totalmente inorganico oltrepassare la soglia di metalli stabilita dalla legge.  

Grazie a questo compromesso i produttori ottengono quindi pigmenti colorati ideali per il trucco permanente, colorazioni che durino a lungo nel tempo (anche se non in maniera definitiva) e siano atossiche e anallergiche. 

Lo sappiamo, il permanent make up è la pratica di iniettare pigmenti colorati sullo strato superficiale dell’epidermide: attraverso questo trattamento introduciamo nella nostra pelle sostanze che rimarranno nel nostro corpo per un lungo periodo.

Capisci quanto è importante rivolgersi a un centro che utilizzi pigmenti di qualità? 

Ricorda che è un tuo diritto richiedere informazioni sul materiale e un professionista serio non avrà remore a darti tutte le risposte di cui hai bisogno… diffida da chi non lo fa!